La grazia del terribile - Stefania Tansini

Luogo

Teatro Alighieri
Via Angelo Mariani 2
Categoria

Data

Set 18 2020

Ora

21:00

La grazia del terribile

progetto, coreografia, danza Stefania Tansini
luci Matteo Crespi
suono Claudio Tortorici
collaborazione artistica Anna Zanetti
produzione Associazione Culturale Nexus Factory

“Le immagini offrono la loro grazia presente nell’istante del gesto percepito”.
(L’immagine insepolta, Georges Didi-Huberman)

Un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie: da un lato una scultura in movimento che intensifica e dilata la durata del gesto naturale creando infinite geometrie sulle quali però non si sofferma, dall’altro un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi.
Un corpo che si modifica nel tempo, che passa dalla concretezza del presente, dalla logica della carne a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso un desiderio, verso un altrove.
Il processo di ricerca che ha portato a questo solo è un percorso meditativo, fatto di concentrazione continua e di attenzione al dettaglio, che tenta di mettere in forma le inquietudini e le contraddizioni che ci abitano, che tenta di cogliere quell’energia vitale che cerca di sopravvivere in un cambiamento di forme continue che scivolano nello spazio.

* serata Vetrina della giovane danza d’autore – biglietti:
Intero 12 €
Ridotto 8 € (under 26, over 65)
Ridotto 5 € (allievi/e e insegnanti scuole di danza)

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project, choreography, dance Stefania Tansini
lights Matteo Crespi
sound Claudio Tortorici
artistic collaboration Anna Zanetti
production Associazione Culturale Nexus Factory

“The images offer their grace present in the instant of the perceived gesture.”
(The unseen image, Georges Didi-Huberman)

A body path of transformation tracing its own journey through equal and opposite drives: on the one hand sculpture in movement that intensifies and expands the duration of the natural gesture creating infinite geometries on which, however, it does not dwell. On the other hand, an enigmatic organism that twists, cracks, shapes itself, at the mercy of its possibilities of metamorphosis.
A body that changes over time, that passes from the concreteness of the present, from the logic of the flesh, to drives out of control, to a body adrift, projected towards desire, towards an elsewhere.
The research process that has led to this solo is a meditative path, made up of continuous concentration and attention to detail, trying to shape the anxieties and contradictions that inhabit us, to capture that vital energy that tries to survive in a change of continuous forms sliding into space.