Visionare o osservare?
Le poltrone rosse, la campana che suona tre volte, il tendone che si apre lentamente. Si definisce teatro quell’edificio per rappresentazioni drammatiche, un luogo adibito strettamente alla performance. Per ogni spettatore però ha un significato diverso, una sfumatura personale legata al suo carattere. C’è chi cerca l’avventura, la risata, le lacrime, le strizzate d’occhio alla politica e chi al sociale. La fruizione di uno spettacolo è, in più, influenzata dal posto in platea piuttosto che in un palco, dal vicino di posto concentrato su una notifica del cellulare, da eventuali problemi tecnici. A porte chiuse, la magia avviene sul palcoscenico in una relazione intima tra spettatori e attori.
Esiste però un modo per evitare di venir disturbati? Per ritrovare quel dialogo privato attore-spettatore? Il progetto Visionari risponde proprio a questa esigenza. Una piattaforma web, più di 300 spettacoli disponibili e migliaia di volti nuovi da incontrare. Un privilegio per pochi, riservato ai visionari. La possibilità, per gli spettacoli scelti, di comparire nelle stagioni teatrali di varie città italiane e iniziare così a crescere.
La compagnia teatrale ErosAnteros e Cantieri Danza offrono questa possibilità ai cittadini. Scopo di tutto ciò è scegliere uno spettacolo che verrà rappresentato all’interno dei Festival (in questo caso POLIS Teatro Festival e Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore); al visionario la responsabilità di eleggere lo spettacolo più adatto.
Analizzare così tanti video allena l’occhio e permette di conoscere innumerevoli storie senza muoversi dal divano. Una proposta allettante per chi arriva stanco la sera a causa del lavoro o chi abita lontano da un teatro fisico. Una soluzione temporanea, che non doveva essere l’unica possibile.
Poi a marzo 2020, sappiamo tutti che cos’è successo. Le sale sono state chiuse a tempo indeterminato e le nostre bacheche social erano piene di messaggi di artisti schiacciati dai costi degli spettacoli non pagati e dalle incertezze per il loro futuro. Dilaga allora la paura per la propria salute certo, ma anche per quella sala che è così fredda senza persone al suo interno. Come si può continuare a alimentare quel fuoco artistico che accende le menti delle persone e la loro creatività?
Il progetto Visionari ha salvato tanti spettatori ormai senza casa a sentirsi di nuovo al caldo. Quella piattaforma è diventata l’unico rifugio per respirare il linoleum e i riflettori, per ritrovarsi con la propria comunità teatrale a commentare e vivere quegli spettacoli anche se chiusi dentro uno schermo.
Partita come un passatempo per spettatori assidui, l’attività di ‘visionario’ è diventata utile, più che alla scelta di un paio di spettacoli, al singolo per evadere dalla sua normalità e esplorare mondi e storie che non avrebbe altro modo di conoscere.
Si è spettatori attivi a trecentosessanta gradi. Gli incontri con gli altri Visionari, con idee e gusti diversi, creano dibattiti accesi e costruttivi in cui si deve difendere a spada tratta i propri spettacoli prediletti per riuscire a farli arrivare nella rosa dei vincitori. Una sana competizione culturale in cui la capacità d’orazione è l’unica arma a disposizione. Un sostegno reciproco compagnia-spettatore che crea legami virtuali che, una volta tornato tutto alla normalità, si concretizzeranno in amicizie.
Eleonora
ph. Dario Bonazza
Your body is a battleground di Adriano Bolognino, spettacolo selezionato dal gruppo di Visionar* 2020/2021.