KLORE
Vetrina della giovane danza d’autore
di Mariangela Di Santo
con Mariangela Di Santo, Giacomo Graziosi, Carmine Dipace
drammaturgia Carla Andolina
musiche originali Biagio Caravano
con il sostegno della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
durata 15 minuti
Klore è una performance nata dall’esigenza di sottrarre la tradizione dalle proprie radici e farla rifiorire nella contemporaneità. Punto di partenza è la tarantella lucana, sottile incantesimo mimico del corteggiamento amoroso. Il lavoro indaga il folklore, smussando le forme più serrate della tradizione, discostandosi e reinventando.
Klore si inserisce nella ricerca sul materiale della tradizione popolare focalizzandosi sulla funzione di intrattenimento ed evasione dalla realtà quotidiana del folklore. Nell’assistere alla performance, il pubblico si distacca dalla sua routine per immergersi in una dimensione altra. Strumenti di creazione sono stati tre dei parametri della performance folkloristica identificati dall’antropologo Victor Turner: playfulness, framing, uso di linguaggio simbolico.
Ad aprire la performance è un momento lasciato all’improvvisazione, stabilendo un rapporto di giocosità tra i performer che abitano lo spazio seguendo uno schema di regole che solo loro conoscono. L’area di gioco è ben delimitata da un reticolato che emerge sotto i loro piedi, percorribile in tutta la sua ampiezza fino a ridursi a un cerchio nella sua parte centrale, nella seconda parte della performance. È possibile scorgere, dall’inizio alla fine, alterazioni e variazioni delle figure simboliche ricorrenti nella tradizione della tarantella, quali la giara, la mezza giara, il raccogliere i fiori, il fazzoletto rosso e la danza in cerchio. Il drive del lavoro è quello di ridare rilevanza al materiale folkloristico in ambito di ricerca contemporanea, senza attuare una ricostruzione filologica delle danze popolari. Protagonisti della performance, infatti, sono tre performer in scena, che scardinano la tradizionale coppia chiusa della tarantella. Partendo dall’osservazione e comprensione dei rituali, si è passati all’esplorazione dello spazio performativo, costituito da quattro triangoli intersecati, atto a sottolineare le tre parti che vi agiscono; e interazione con l’altro: incontrarsi, scontrarsi, reagire, giocare a cogliere le connessioni tra le figure riprese. Il lavoro si finalizza infine nell’affinamento di scambi e incroci durante un andamento concentrico circolare.
ph. Marina Alessi
* serata Vetrina della giovane danza d’autore con:
Mariangela Di Santo KLORE
Michael Incarbone FALLEN ANGELS
Claudio Larena Quasi caduta
Collettivo Macula Amelia
durata serata 85’ con intervallo