
COME SOPRAVVIVERE IN CASO DI DANNI PERMANENTI – primo studio
Vetrina della giovane danza d’autore
di e con Francesca Santamaria
suono Ramingo
produzione CodedUomo
con il supporto di Carrozzerie N.o.t, ATCL Lazio
durata 20 minuti
La parola greca che vuol dire corpo appare in Omero solo per indicare il cadavere. È questo cadavere, quindi, anzi, sono il cadavere e lo specchio che ci insegnano (che hanno, cioè, insegnato ai greci e ora ai bambini) che abbiamo un corpo […]. M. Foucault
Come sopravvivere in caso di danni permanenti è una radiografia coreografica. Un referto che svela un corpo non utopico, il funzionamento di una macchina imperfetta, gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato ad infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala operatoria asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de La morte del cigno, una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice vengono vivisezionati.
Cosa si nasconde in un corpo “performante”?
Ha senso sopravvivere?
Fino a che punto?
A quale costo?