
Almagià Creative Hub
Almagià Creative Hub
artist3 in dialogo
a cura di Sabina Ghinassi
in collaborazione con Appunti per un Terzo paesaggio di Rete Almagià
Almagià Creative Hub è un’azione inclusa nel progetto Sinergie – Dante e Virgilio 4.0. Nuove storie, antichi maestri, bando che, promosso da Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, ha premiato la condivisione di strategie per lo sviluppo e la diffusione di interventi di innovazione sociale giovanile tra i Comuni di Mantova e Ravenna. Una sperimentazione virtuosa che allinea e favorisce lo scambio di strategie tra due città che condividono scenari urbani e culturali simili: due quartieri periferici, il Lunetta a Mantova e il Darsena a Ravenna, caratterizzati da un processo di rigenerazione nel quale il target giovanile, così come l’arte pubblica, la street art, le pratiche di comunità e le ICC sono gli attori principali.
L’obiettivo è creare un Hub nella Darsena di Ravenna sulle orme del Creative Lab di Mantova del quartiere Lunetta, coinvolgendo i giovani creativi del territorio grazie alla selezione di sei progetti innovativi e multidisciplinari da incubare all’interno di Artificerie Almagià. Il progetto, ad alto tasso di sperimentazione, è coordinato da una cabina di regia condivisa da Assessorato alle Politiche Giovanili di Ravenna, E production (Marco Molduzzi ed Edoardo Raffellini) e Rete Almagià ( Sabina Ghinassi, Ilaria Zanzi, Selina Bassini) con il supporto di Indastria, e ha coinvolto, come co-coordinatori nonché tutor di quattro dei sei progetti selezionati, gli under 35 Laura Bagnoli, Francesca Danesi, Sara Magazzino e Federico Minghetti.
I sei progetti selezionati sono:
Urban Flora di Martina Ravaioli e Rossana Cavaliere (tutor Sara Magazzino)
Cimitero Anfibio: storie del Cimitero Monumentale di Ravenna di Barbato, Carpinelli e Gardelli (tutor Francesca Danesi)
Una Storia di Romagna: Nott Longa di Maria Luisa Mengolini (tutor Laura Bagnoli)
Casa come città di Denara (tutor Giulia Melandri per Rete Almagià con il supporto di Francesca Danesi)
Tochi Bellezza – incontri con gli altri del collettivo studentesco del Master I Contact di UNIBO (tutor Federico Minghetti) Eco-phonia di Alice Fabbri (tutor Edoardo Raffellini per E Production)
Si tratta di sei progetti diversissimi che spaziano dallo storytelling visivo di Cimitero Anfibio al retrogaming del videogioco di Mengolini, al making of attraverso workshop e dispositivi di comunità sulla sostenibilità di Urban Flora sino alle pratiche performative partecipate di Tochi Bellezza, passando dalla mappatura sonora dell’inquinamento acustico urbano con produzione di tracce di Alice Fabbri e alle installazioni site specific di Denara, ispirate alla dicotomia sperimentata durante il lockdown tra spazio domestico e spazio urbano.
Tutti i progetti hanno condiviso un percorso all’interno del quale, come è pratica consolidata all’interno dell’ecosistema culturale e creativo Almagià, sono stati ospitati, curati e inclusi all’interno dei principali eventi di rete, in una prospettiva di crescita ed evoluzione.
All’interno di questo cammino di costruzione dell’hub Almagià che è luogo certo fisico ma anche e soprattutto spazio sistemico di condivisione e relazione, luogo nomade predisposto alla metamorfosi e all’incontro culturale, due dei sei progetti si sono incontrati con alcune delle pratiche del Festival ammutinamenti, scrivendo insieme al collettivo curatoriale alcune note sulla Pagina Bianca.
La Casa come Città dell’Associazione Denara dei due giovani architetti Francesco Rambelli e Nicolò Calandrini è luogo che accoglie, in partnership con Rete Almagià, anche dalle due giovanissime performer Sofia Barilli e Arianna Gamberini abitate dai preziosi dispositivi di GaiaMaya, in collaborazione con l’Agenzia Image nell’ambito del progetto Diversivo.
Le tracce sonore prodotte all’interno del progetto Eco-Phonia di Alice Fabbri e del gruppo di giovani traceurs dei suoni diventeranno invece il tappeto sonoro sul quale si animeranno le pratiche performative di questo luogo-soglia tra spazio domestico e spazio pubblico, sede di disvelamento/racconto di intimità nuove e sfalsate.