AGiTA - il corpo elettrico | Mariagiulia Serantoni

Luogo

Teatro Rasi
via di Roma, 39
Categoria

Data

Set 12 2024

Ora

20:45

Costo

serata Vetrina della giovane danza d'autore: biglietti 10€ - 7€ - 5€

AGiTA – Il corpo elettrico

Vetrina della giovane danza d’autore

ideazione, coreografia e performance Mariagiulia Serantoni
composizione musicale e performance live Andrea Parolin
voce fuori campo Stella Sesto
disegno luci Emma Juliard
costumi Juliette Catelle e Giulia Paolucci
assistenza alla coreografia e occhio esterno Maria Focaraccio
mentorship e artistic advisor Thiago Granato e Sandro Amaral
vocal coach Alessio Castellacci
produzione Apricot Production – Berlin
supporto amministrativo italiano S’ALA Produzione
con il supporto di Tanzfabrik Berlin e.V, S’ALA Produzione, Diorama Berlin, Wiesen 55 e.V, Uferstudios Berlin
si ringraziano per il contributo al progetto Veronica Bracaccini, Anna Chwialkoska, Jule Flierl, Kathleen Kunath, Zé de Pavia, Stella Sesto
durata 45 minuti

 

AGiTA- Il corpo elettrico è uno spettacolo di danza, voce e suono che indaga il concetto di “agire” osservando cosa spinge un corpo femminile a mettersi in moto. Attraverso pattern musicali frammentati, rumori, oscillazioni e crescendo, il progetto dispiega un metaforico universo elettrico alla ricerca di cosa significhi agire o essere spinte ad agire.
Cosa scatena il movimento? Desiderio, necessità, reazione?
La parola AGiTA propone una duplice lettura: la forma imperativa singolare di “agitare” (“agita!”) o il participio passato femminile di “agire” (“essere agita”). Lo spettacolo pone la relazione tra voce, suono e corpo al centro dell’azione performativa, scolpendo un vocabolario originale e personale che permette al corpo di relazionarsi con l’ambiente circostante e con la propria percezione interna, aprendo porte adiacenti alla realtà. Una fantascienza creata dal corpo per il corpo. La performance fonde sonorità sintetiche ed espressioni vocali, sfumando il confine tra i suoni originati dal corpo e quelli prodotti dalle macchine. Attraverso distorsioni e modulazioni, gli elementi fisici e vocali vengono scomposti e riassemblati, innescando processi rigenerativi che trasformano emozioni negative come rabbia, ansia, paura e dolore in una celebrazione della voce del corpo, grezza, vibrante e radicale.
Lo spettacolo si fonda sulla ricerca di una pratica, fisica e vocale, chiamata “del corpo elettrico” basata su tre modalità primarie di movimento: oscillazioni, frammentazioni e interferenze. Queste modalità facilitano l’espressione energetica ed emotiva, diventano il cuore e il motore della tessitura del materiale ed attivano crescendo ciclici su cui comporre la struttura drammaturgica dello spettacolo.
La pratica prende il nome dal libro di Jennifer Guerra Il corpo elettrico, il desiderio nel femminismo che verrà (Ed. Tlon, 2020), che fa riferimento alla frase di Walt Whitman “io canto il corpo elettrico”. La narrazione di Guerra traccia l’evoluzione del femminismo attraverso la lente del desiderio, raffigurando un corpo desiderante e ribelle. Da qui la pratica sviluppa una ricerca sull’identità che abbraccia la natura intima, personale, tangibile e sensoriale del corpo. La necessità di lavorare su una pratica è radicata nella convinzione che il praticare sia un potente strumento politico con cui attuare teorie del cambiamento ed incarnare trasformazioni, individuali e collettive.
In un paesaggio sonoro immersivo e sperimentale ispirato alla musica noise, drone ed elettronica, il corpo naviga un reame di frequenze, elementi costitutivi di un linguaggio personale del piacere, dell’immaginazione e della necessità. Questo linguaggio trascende la comunicazione verbale convenzionale e dissolve i contorni di nomi, definizioni e norme. Lo spettacolo si immerge nell’universo percettivo, sensoriale e somatico dell’esperienza umana.
Il corpo abita uno luogo oscuro e amniotico, in connessione con la materia primordiale dove solo alcuni elementi essenziali diventano il simbolo della relazione tra corpo e suono. In uno spazio senza tempo composto da energia e materia organica, la voce emerge come forza primordiale potente, enigmatica, visionaria, tenera e donna.

 

ph. Emma Juliard

 

* serata Vetrina della giovane danza d’autore con:
Giovanni Insaudo I have seen that face before
Roberta Maimone Wonder, Love
Mariagiulia Serantoni AGiTA – Il corpo elettrico
durata serata 75’ con intervallo