I Training Days di Bianca

I Training Days di Bianca

Dal 31 agosto al 17 settembre ho avuto l’occasione di partecipare ai Training Days del Festival Ammutinamenti insieme a Federica e Nicol con cui ho condiviso i miei giorni a Ravenna.
Quest’esperienza mi ha dato l’opportunità di conoscere dall’interno sia il settore organizzativo sia quello di comunicazione (per il settore culturale), grazie a Giulia e Simona che ci hanno accompagnate nel percorso spiegandoci in cosa consiste il loro lavoro. Sono poi iniziati i giorni di festival durante i quali abbiamo seguito tutto lo staff nei momenti di allestimento degli spazi, per l’accoglienza degli artisti e del pubblico.
Lo staff ci ha accolte con grande gentilezza facendoci sentire parte integrante del gruppo senza mai sottolineare una gerarchia tra le parti, le nostre domande e i nostri dubbi (a volte anche i nostri suggerimenti) sono stati accolti con entusiasmo dalle nostre college.
Appena arrivata non sapevo cosa aspettarmi da questi laboratori, ma nella mia mente avevo ipotizzato un lavoro verticale abbastanza delineato in cui il nostro ruolo e quello delle ragazze dello staff fosse separato. Lo spazio era nuovo in una città che non è la mia, ero agitata per via delle mie precarie sistemazioni abitative (svariati divani di amici), ricordo che anche solo trovare la porta d’ingresso delle Artificerie Almagià il primo giorno era stato complicato. Dopo pochi minuti all’interno del teatro mi sono accorta che tutte le mie supposizioni erano sbagliate e che il lavoro sarebbe stato molto più divertente e rilassato del previsto, insomma, meno scuola e più team!
La differenza tra le attività svolte di giorno e quelle svolte in serata è stata che nel primo caso ci venivano proposte delle attività in cui partecipavamo attivamente (sia che fossero le ore passate con Giulia o Simona sia le ore di allestimento con tutto lo staff), mentre durante la visione degli spettacoli assistevamo come pubblico e non come operatrici del settore. Ho notato che partecipare a tutto ciò che avviene prima dello spettacolo, in alcuni casi, mi ha dato modo di capire ancora più a fondo il significato delle performance e di seguire con più attenzione quello che stavo guardando, capendo anche l’enorme quantità di lavoro che c’è dietro un festival/evento culturale. In realtà oltre a ballare da sempre, lavoro da diversi anni in un teatro della mia città, ma durante gli spettacoli non sono mai riuscita a godermi la visione come invece ho potuto fare qui a Ravenna, poiché il mio ruolo di maschera mi obbliga ad avere un occhio sempre puntato sul pubblico e meno sul palco, ma comunque il mio compito in teatro consiste sempre e solo nell’accoglienza del pubblico e solo sporadicamente nell’accoglienza di artisti e artiste.
Gli incontri con Giulia e Simona, in particolare, sono stati formativi e di grande aiuto anche per i miei studi in “Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative” all’Università di Parma.
La danza è sempre stata una mia grande passione, tuttora pratico questa disciplina, e ho scelto di partecipare al progetto del Festival sia per poter vedere da vicino un festival di danza e godermi gli spettacoli, sia per apprendere il più possibile da chi lavora in questo settore e per scoprire se questo ambiente possa essere, un giorno, anche il mio.

Bianca Martinelli