Altri paesaggi
È certo difficile immaginare quale aspetto prenderanno i giardini per cui è prevista un’esistenza non inscritta in nessuna forma. A mio parere, giardini di questo tipo non dovrebbero essere giudicati sulla base della loro forma ma piuttosto sulla base della loro capacità di tradurre una certa felicità di esistere.
Gilles Clément, Il giardino in movimento, pp. 15, Edizioni Quodlibet, 2011
Ammutinamenti quest’anno apre la strada a micro-utopie realizzabili attraverso il corpo, l’azione e la parola. In questa prospettiva io, Selina Bassini e Monica Francia abbiamo condiviso uno dei momenti del progetto “Appunti per un Terzo Paesaggio”, la manifestazione migrante che, pensata come riflessione culturale sul pensiero del paesaggista Gilles Clément, coordino per Rete Almagià.
Attraverso il pensiero sul Terzo Paesaggio, Ammutinamenti 2017 apre lo sguardo su altri paesaggi/passaggi possibili per la nostra esistenza. I danzatori diventano così lo strumento attraverso il quale tutti gli spazi si trovano abitati da ipotesi differenti, agiti in modo trasversale, colonizzati da pensieri divergenti. I danzatori abitano il Terzo Paesaggio, e, come erbe pioniere, si collocano sui passaggi liminali. Praticano l’ossimoro, uniscono il dentro e il fuori, la bellezza e il disturbo; scelgono il transitorio, usando la sua impermanenza come risorsa. Trasformano il limite da ostacolo a pratica esistenziale e poiética necessaria. Non propongono un’unica direzione, ma indicano delle probabilità, scegliendo lo sfasamento. Sono il riverbero aptico di un’intenzionalità insita nei luoghi e nell’esperienza dei paesaggi che attraversiamo. Non danno orizzonti codificati: tutti i muri possono essere distrutti/trasformati/ricostruiti, le terre bonificate e abitate. Ciò che resta, come insegna Alessandro Carboni, potrà prendere sempre altre strade: misurare e ricomporre la nostra vita o trasformarsi in pioggia cinerea, addensandosi in fragili detriti. Il transitorio e il dubbio sono nella meravigliosa oscillazione della vita tra ordine e disordine, linee e intrecci, opacità e trasparenza. Ammutinamenti quest’anno segna il passo del mondo e traduce per noi quella “certa felicità di esistere” dentro i nostri paesaggi.
Sabina Ghinassi
luglio 2017