Giunco | Ammutinamenti Festival 2020

Luogo

Bilbioteca Oriani - Giardino Rinaldo da Concorezzo
Ravenna
Categoria

Data

Set 12 2021

Ora

19:00 - 20:00

Costo

EVENTO GRATUITO - prenotazione obbligatoria

Giunco – Rizoma 1

Cantieri Danza in collaborazione con Rete Almagià
a cura di Selina Bassini e Sabina Ghinassi
installazione ambientale di Giorgia Severi
concept coreografico di Manfredi Perego
performer Manfredi Perego/Chiara Montalbani MP.Ideograms
con il sostegno di Viva Dante 700

L’artista visiva Giorgia Severi e il coreografo Manfredi Perego condividono una performance a più voci intorno alla prima Cantica del Purgatorio e al Giunco, simbolo di umiltà e antifragilità.
Al centro delle progettualità il valore del processo creativo in una prospettiva di radicamento e di connessione multidisciplinare, con uno sguardo allargato alla relazione uomo-natura nella contemporaneità. Giunco | Rizoma 1, come un rizoma sotterraneo, incontra un altro paesaggio, altre tessiture partendo dall’architettura transumante dell’installazione ambientale di Giorgia Severi che entra in dialogo con il pensiero e il gesto del coreografo e danzatore Manfredi Perego, accompagnato dalla danzatrice Chiara Montalbani.

L’opera Giunco | Rizoma 1 non è una rappresentazione: è un’esperienza diretta e fisica dell’arte con la quale entrare in relazione, partecipando a un processo di acquisizione e condivisione collettivo. Disegna uno spazio sacro dove risuona il 1 Canto del Purgatorio di Dante come memoria comune di umiltà necessaria ed è un attraversamento dei luoghi e della vita nel quale sono moltiplicati i punti di vista: ciascuno vede un’opera diversa operando un proprio montaggio degli avvenimenti cui assiste e ricavando ciò che vuole.
Una riflessione sul nostro cammino attraverso questo tempo doloroso e complesso, sulla necessità di farsi Humus, cingendo i fianchi di giunco in segno di umiltà come Dante sulla spiaggia del Purgatorio, accettando i propri limiti e utilizzandoli come risorsa.

Giunco | Rizoma 1 è la terza azione di Rete Almagià, condivisa con Cantieri Danza, per Viva Dante 700 all’interno del progetto Appunti per un Terzo paesaggio. Degli “Appunti“ danteschi hanno fatto parte Giunco nel 2020, percorso interno al primo Canto del Purgatorio di Dante Alighieri da parte di tre artisti, il musicista e compositore Giacomo Gaudenzi, la coreografa e danzatrice Paola Ponti e l’artista visiva Giorgia Severi sviluppato in una residenza di una settimana all’interno di Artificerie Almagià, e il processo Festuca, ancora in fase di realizzazione (seminario per 11 artisti multidisciplinari, residenza/sharing dell’artista Alessandro Carboni e allestimento site specific dei giovani artisti a Visibile il 6/7 novembre 2021 ad Artificerie Almagià).

 

* A partire dal 6 agosto 2021 è consentito l’accesso ai luoghi di spettacolo esclusivamente a chi è munito di certificazionie verde COVID-19 (Green Pass), in ottemperanza al D.L. n. 105 del 23 luglio 2021. La certificazione dovrà attestare di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti da COVID-19 da non più di sei mesi. All’ingresso dei luoghi di spettacolo il personale di servizio è tenuto a verificare la validità del certificato. Potrà inoltre essere richiesto il documento di identità a verifica della corrispondenza tra identità dello spettatore e dati contenuti nella certificazione. Per maggiori informazioni sulla certificazione verde consultare il sito www.dgc.gov.it/web.

Per la prenotazione è possibile rivolgersi a + 39 320 9552632.

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Manfredi Perego nasce a Parma nel 1981. Formatosi nell’ambito delle arti marziali e della danza contemporanea, nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson e si laurea qualche anno dopo all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sull’improvvisazione nella danza. Dal 2004 al 2014 è interprete in diverse compagnie di danza contemporanea in Europa e in Italia. Nel 2012 inaugura un proprio percorso autoriale come coreografo, nel quale tende a cogliere e trasformare alcuni tratti delle discipline praticate in elementi attivi della propria ricerca, indagando una scrittura per immagini che si fonda su un movimento “primitivo”, da cui le creazioni “Grafiche del silenzio” (Premio Equilibrio 2014), “Dei Crinali” (2015), “Horizon” (2015 – selezionato alla Vetrina della giovane danza d’autore), “Geografie dell’istante” (2016). Nel 2017 vince il Premio GD’A – Giovane Danza d’Autore dell’Emilia-Romagna. Nel 2019 è coreografo per la CZD2, di Roberto Zappalà, con “Urban Woods”. Dal 2017 collabora come Maestro ospite con il Balletto Teatro di Torino, collaborando in alcuni allestimenti performativi, e per il quale crea nel 2020 “studio per Anemoi”. Dal 2015 è sostenuto da TIR Danza.

Giorgia Severi nasce nel 1984 a Ravenna. Ha studiato restauro del mosaico e successivamente all’Accademia di Belle Arti nella sua città di nascita. Inizia a viaggiare molto giovane per ricerca artistica soprattutto sul paesaggio naturale e presto esperienze di residenze e progetti la portano a lavorare e vivere all’estero come all’Università di Jaipur e in Australia. Il suo campo base è sempre e comunque l’Italia dove ha il suo atelier. Appassionata del rapporto uomo-natura, botanica, geologia e agricoltura, collabora con diversi artisti per progetti e residenze internazionali. Nel 2015 partecipa alla 56°Biennale di Venezia con il padiglione ufficiale COUNTRY, collaterale di quello australiano, dedicato al proprio progetto in collaborazione con diversi artisti Aborigeni. Il suo lavoro si concentra sull’archiviazione di paesaggi naturali ed antropico/culturali che vanno scomparendo per come li conosciamo ora, causa la continua trasformazione geologica, l’azione dell’uomo e il surriscaldamento terrestre, così come sulla relazione uomo-natura-paesaggio. Artista multimediale, lavora con diversi materiale e media: grandi disegni/frottage, calchi di porzioni di paesaggio su carta o cellulosa, performance e video, installazioni sonore e scultura riconsegnando la realtà in frammenti.